Il progetto

La ricerca “Esperienze religiose, luoghi sacri e storia del territorio in Sabina e nel Reatino” si colloca all’interno del tema generale “dai santi ai santuari”, lanciato da André Vauchez vincitore del Premio Balzan 2013 ed è finanziata dalla Fondation pour le développement des recherches en histoire religieuse du Moyen Âge, abritée par l’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres.

Il progetto del Dipartimento di Storia, culture, religioni di Sapienza-Università di Roma e del Centro Europeo di Studi Agiografici, si è avvalso del supporto dell'Archeo&Arte3D Lab - DigiLab per l'infrastruttura digitale, e ha previsto programmaticamente la possibilità di un ampio spettro di collaborazioni e una rete di Enti e Istituzioni pubbliche e private, civili e ecclesiastiche.

La ricerca è finalizzata alla conoscenza della storia religiosa del territorio reatino e sabino dal tardoantico all’età moderna e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e demo antropologico con particolare riferimento alla storia della santità, del culto dei santi, dei luoghi sacri e delle espressioni della devozione.

Caratteristiche strutturali sono un’amplissima dimensione diacronica e una programmatica non delimitazione dello spazio geografico di indagine.

Proprio l’oggetto della ricerca, i culti e le dinamiche della storia religiosa non permettono una rigida compartimentazione in quanto si tratta di fenomeni fluidi e non statici per i quali espressioni geografiche come Lazio, Umbria, ecc. sono costrizioni rigide.

In questa prospettiva la definizione di uno spazio e l’individuazione di confini invece che un punto di partenza, predeterminato, costituiscono il risultato della ricerca. A tal fine è stato individuato uno strumento di ricerca particolarmente duttile, liquido per così dire, in grado di consentire e anzi valorizzare ed evidenziare le peculiarità del nostro oggetto di indagine.

Si è proceduto, infatti, alla costituzione e elaborazione dell’Atlante storico dei culti del Reatino e della Sabina (ASCRES). Un atlante storico-religioso, strumento di ricerca particolarmente duttile, in grado di mostrare le interazioni fra geografia fisica, insediamenti umani, individuali e collettivi, circoscrizioni ecclesiastiche e politico-amministrative, attraverso le varie epoche in una prospettiva diacronica e di sintesi.

La ricostruzione, effettuata incrociando i dati storici sul contesto geografico, consiste in una piattaforma online, dove sono raccolte in un database tutte le informazioni storico-religiose, cultuali e spaziali; un GIS che utilizza anche la cartografia storica permette la navigazione e l’analisi del territorio, mentre alcuni modelli digitali consentono di esaminare reperti o luoghi altrimenti di difficile o impossibile accessibilità.

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